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Coltivare e mangiare con il germogliatore

Coltivare e mangiare con il germogliatore

24 Maggio 2018

L’alimentazione fortunatamente sta seguendo il trend ispirato all’equilibrio, alla salute e alla nutraceutica. In quest’ottica di accresciuta consapevolezza, la dieta vira sempre più verso il veg. I germogli sono un ingrediente definito supercibo, per proprietà e digeribilità. Il germoglio, infatti, è un concentrato di salute proprio perché racchiude in sé il massimo delle caratteristiche nutrizionali dell’alimento.

Tra i germogli più conosciuti, troviamo senza dubbio quelli di soia. Ma i germogli esistono di ogni tipologia di vegetale e si possono produrre anche a casa, riducendo le spese e assicurandosi un ottimo alimento. Infatti, l’autoproduzione garantisce la qualità perché nasce da un’accurata scelta delle materie prime.

Come si producono i germogli homemade? Con l’aiuto di un germogliatore. Si tratta di una sorta di elettrodomestico, che però non richiede l’uso di energia elettrica, dal costo piuttosto contenuto (circa 15 euro) e che chiunque può imparare a usare, persino i bambini.

Anzi, il germogliatore può diventare un ottimo modo per far avvicinare i piccoli di casa a un’alimentazione più consapevole e naturale. Il germogliatore è un contenitore di plastica o di terracotta, in cui vengono posizionati i semi da far germogliare. Grazie a un germogliatore di qualità, è possibile ottenere un alimento sano ed evitare la formazione di muffe. In un solo germogliatore, che ha più ripiani, si possono coltivare diversi tipi di germogli ottimizzando al meglio lo spazio: sarà sufficiente avere a disposizione uno scaffale o una piccola zona della cucina.

Nel germogliatore sono presenti diversi cestelli, ogni ripiano (sono uno sovrapposto all’altro) è forato in modo che il luogo resti sufficientemente areato e che l’acqua (che si usa per innaffiare i semi) possa defluire fino alla vaschetta posizionata alla base del germogliatore (che va svuotata).

Come si usa il germogliatore? Innanzitutto, una volta scelti i semi, questi vanno riposti in ammollo per almeno una notte, poi scolati e posizionati sugli appositi ripiani. È necessaria una vaporizzazione frequente utilizzando uno spruzzino e i primi risultati si possono osservare già dopo 24 ore di coltivazione alla luce, ma non direttamente sotto i raggi del sole.

Quando spuntano radice e fogliolina, i semi si possono raccogliere e consumare. Quali semi coltivare? Non c’è che l’imbarazzo della scelta, per esempio: soia, piselli, lenticchie, rucola, cipolla, broccoli, barbabietola.