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Un pasto al giorno? Non è peccato!

Un pasto al giorno? Non è peccato!

1 Marzo 2018

Sulla nutrizione le scuole di pensiero sono molteplici, a seconda dei periodi storici e delle latitudini. Anche le stagioni influenzano le nostre abitudini alimentari.

Le ricerche danno risultati svariati: ad esempio dagli USA giunge la notizia che alcuni ricercatori hanno stabilito che per la nostra alimentazione basta un solo pasto al giorno. Anatema! Dopo aver sentito così tante raccomandazioni sul fatto di non saltare i pasti, soprattutto la colazione!

La ricerca in questione è stata effettuata sulle reazioni del corpo umano alle abitudini alimentari date dal Ramadan, periodo in cui i musulmani digiunano ogni giorno dall’alba al tramonto, per la durata di un mese.

Secondo i risultati dello studio chi seguiva il digiuno ne traeva diversi benefici: si riducevano i livelli di infiammazione dell’organismo e diminuivano alcuni fattori di rischio cardiovascolare.

Sempre negli Stati Uniti, studi compiuti su cavie da laboratorio rivelano che i soggetti tenuti a digiuno a giorni alterni si sono dimostrati più resistenti alle malattie e più longevi.

Sin dai tempi più antichi i periodi di digiuno sono stati sanciti da diverse religioni, compresa la Cristiana Cattolica. Al venerdì infatti sarebbe proibito mangiare carne, così come in Quaresima sarebbero obbligatori periodi di digiuno. A ben pensarci, la religione in questo caso si preoccupa anche di darci regole per mantenerci in forma e in salute.

Un consumo eccessivo di carne infatti sembra poter causare danni alla salute, mentre i digiuni aiutano lo smaltimento di tossine, per depurare l’organismo. I ricercatori italiani però generalmente non sono di questo avviso.

La dieta di tipo mediterraneo prevede molti pasti di modesta entità, e comunque almeno i tre principali. Spuntino in mattinata e merenda sono compresi anche nelle diete più strette.

Come comportarci? Un sano buon senso ci aiuterà a scegliere le soluzioni più appropriate per il nostro organismo, che spesso ci lancia segnali. Occorre “ascoltarci” di più e non arrivare agli eccessi. Occorre armonia!